La riserva per capitale ammortizzato è un tipo di riserva speciale che deve essere costituita quando una società per azioni effettua una riduzione di capitale con restituzione dei contributi utilizzando le risorse disponibili. In altre parole, al momento della riduzione del capitale, il legislatore rende obbligatoria la costituzione di una riserva per il valore di tale riduzione.
Le riserve di capitale ammortizzate sono uno dei quattro tipi di riserve speciali, insieme alle riserve statutarie, alle riserve di avviamento e alle riserve per azioni proprie. Le riserve speciali, a loro volta, sono uno dei tre tipi di riserva, insieme alla riserva legale (la legge stabilisce una riserva minima e obbligatoria basata sui risultati e sul capitale sociale), alla riserva volontaria (natura volontaria) e alle riserve speciali. In altre parole, le riserve speciali sono tutte quelle che non sono né legali né volontarie.
Si ricorda che le riserve costituiscono parte dei fondi propri della società e si caratterizzano per il fatto che sono gli utili portati a nuovo, cioè non distribuiti tra gli azionisti della società. Tuttavia, essi possono anche derivare da conferimenti effettuati dai soci in occasione della sottoscrizione di un aumento di capitale o dalla rivalutazione dei beni.
Caratteristiche della riserva per capitale ammortizzato
La definizione di riserva di capitale ammortizzata ha una serie di note caratteristiche:
- Si tratta di un tipo di riserva speciale: questa riserva speciale è obbligatoria e stabilita dal legislatore.
- Riguarda le società per azioni: questa riserva non è quindi obbligatoria per il resto delle società, in particolare per le società a responsabilità limitata.
- La riserva di capitale di ammortamento deve essere accantonata in caso di riduzione del capitale sociale: una riduzione del capitale comporta una riduzione del capitale sociale. Ad esempio: se una società possiede 200.000 azioni al 1° gennaio e il 1° febbraio ne possiede 150.000, c’è stata una riduzione di capitale di 50.000 azioni.
- La riduzione del capitale deve essere effettuata mediante la restituzione dei contributi utilizzando le risorse aziendali: La riduzione del capitale può essere effettuata in diversi modi: cancellazione dei debiti, aumento delle riserve volontarie, remissione dei dividendi passivi, restituzione dei contributi ai soci, ecc. L’obbligo di costituire tale riserva speciale è stabilito solo quando la riduzione del capitale avviene attraverso la restituzione dei conferimenti ai soci, utilizzando le risorse disponibili.
Perché esiste la riserva per capitale ammortizzato?
Quando si effettua una riduzione di capitale attraverso la restituzione dei contributi, l’azienda si libera delle risorse interne. Ciò può mettere a rischio i creditori della società, poiché la società può esaurire le risorse interne trasferendole ai soci. Per evitare questa situazione, il legislatore rende obbligatorio l’accantonamento a riserva per il capitale ammortizzato: in questo modo, l’importo complessivo dei contributi restituiti ai soci viene mantenuto allo stesso livello nella società, sotto forma di riserve.
Un esempio ci aiuterà a capire meglio: un’azienda ha un capitale sociale valutato in 100 unità monetarie e una riduzione di capitale di 50 unità monetarie viene effettuata tramite un rendimento dei contributi (cioè tramite un pagamento in contanti). La società, dopo la riduzione del capitale, detiene un capitale sociale di 50 unità monetarie e una tesoreria di 50 unità monetarie. C’è un creditore a cui la società deve 80 unità monetarie.
Se la società non effettua accantonamenti, prima della riduzione del capitale, l’azienda disponeva di un flusso di cassa di 100 unità monetarie, che potevano essere utilizzate per pagare il creditore (80 unità monetarie). Tuttavia, dopo la riduzione del capitale, il flusso di cassa è pari a 50 unità monetarie (poiché 50 sono state utilizzate per rimborsare i contributi ai partner), cosicché non può permettersi di pagare il creditore (che è di 80 unità monetarie).
Tuttavia, al momento della riduzione del capitale, la società deve accantonare la riserva per il capitale ammortizzato per un ammontare di 50 unità monetarie. Con questa disposizione, la società deve mantenere in azienda un importo di 50 unità monetarie (l’equivalente della riduzione). In questo modo, dopo la riduzione del capitale, l’impresa avrà un flusso di cassa di 50 unità monetarie e una riserva di altre 50 unità monetarie, e potrà così permettersi di pagare il debito al creditore (che è di 80 unità monetarie).