La variazione delle scorte si riferisce alla variazione delle azioni della società detenute nel corso dell’esercizio. In altre parole, analizza come variano le scorte registrate nel magazzino
Per calcolare la variazione delle scorte, confrontiamo le scorte detenute il primo giorno dell’anno con quelle dell’ultimo giorno dell’anno: questo ci dà la variazione annuale delle scorte.
Variazione dello stock = Stock di chiusura – Stock di apertura
Anche se prima di calcolare la variazione di stock, dobbiamo calcolare il numero di stock di fine anno. Questo viene calcolato con la seguente formula:
Scorte di chiusura = Scorte di apertura + Scorte di produzione – Scorte vendute
Le scorte sono i beni o i prodotti che un’azienda produce o acquista a scopo di rivendita e la cui vendita costituisce l’attività principale dell’azienda. Quando in ambito contabile ci si riferisce al concetto di “stock”, ci si riferisce a quei beni che non sono ancora stati venduti (anche se l’obiettivo è la loro vendita immediata) e quindi rimangono nel magazzino della società. Non essendo state vendute, non hanno generato ricavi di vendita, anche se hanno generato una spesa per il loro acquisto o la loro produzione.
Pertanto, è necessario effettuare un aggiustamento delle scorte per ripartire la spesa delle scorte man mano che vengono vendute, non man mano che vengono acquistate o prodotte. Questa regolarizzazione si ottiene con la variazione delle scorte
Variazione delle scorte – come si ripercuote sul conto economico dell’azienda?
Come già detto, lo scopo della variazione delle scorte è quello di effettuare un adeguamento delle scorte al fine di addebitare il costo delle scorte vendute. Ci sono due possibili situazioni:
- Aumento delle scorte: si verifica quando le scorte in magazzino a fine anno sono superiori a quelle di inizio anno. Ciò avviene quando l’azienda acquista o produce più azioni di quante ne venda. Un reddito si riflette nei conti come contropartita di questo aumento delle scorte.
- Diminuzione delle scorte di magazzino: si verifica quando le scorte di fine anno in magazzino sono inferiori a quelle di inizio anno. Ciò avviene quando l’azienda acquista o produce meno azioni di quante ne vende. Una spesa si riflette come contropartita di questa diminuzione delle scorte.
Un esempio di ogni tipo sarà meglio compreso:
Esempio di aumento delle scorte
Supponiamo una società che il 1° gennaio (all’inizio dell’anno fiscale) abbia 100 scorte in magazzino. Durante l’esercizio produce 20 azioni mentre vende 15. Prima di calcolare la variazione delle azioni, dobbiamo calcolare il numero di azioni al 31 dicembre (alla fine dell’esercizio). Lo calcoliamo con la seguente formula:
Stock finale = Stock iniziale + Stock prodotto – Stock venduto
Nel nostro caso lo stock finale è 105 (100 + 20 – 15). Una volta ottenuto lo stock finale possiamo calcolare la variazione dello stock, utilizzando la seguente formula:
Variazione dello stock = Stock finale – Stock iniziale
La variazione di stock è +5 = (105 – 100).
Ciò rappresenta un aumento delle scorte, in quanto la scorta finale nel magazzino è maggiore di quella iniziale. Come detto in precedenza, per quelle 5 scorte in cui il magazzino aumenta, verrà rilevato un provento che si rifletterà a conto economico. L’aumento delle scorte si riflette nel bilancio.
Esempio di riduzione delle scorte
Di seguito è riportato un esempio di diminuzione delle scorte, per vedere la differenza rispetto al caso precedente. Supponiamo un’azienda che il 1° gennaio abbia 100 scorte in magazzino. Durante l’anno fiscale produce 15 azioni e ne vende 20.
Lo stock finale è di 95 (100 + 15 – 20). La variazione in stock è di – 5 (95 – 100). Ciò significa una diminuzione delle scorte, in quanto la scorta finale nel magazzino è inferiore a quella iniziale. Per queste 5 giacenze, in caso di diminuzione del magazzino, verrà registrata una spesa che si rifletterà nel conto economico. La diminuzione delle scorte si riflette nel bilancio.