L’utilità ordinaria è un concetto economico che indica che è possibile ordinare i cestini di beni e servizi che una persona consuma in base al grado di soddisfazione che fornisce.
L’utilità ordinale è nata come risposta alle limitazioni dell’utilità cardinale dove si intendeva assegnare un valore esatto all’utilità che ogni paniere di consumo forniva.
Poiché in pratica quanto sopra non è possibile, l’opzione offerta dall’utilità ordinata è quella di ordinare questi cestini secondo le preferenze del consumatore. In questo modo è possibile sapere quali sono preferite rispetto alle altre, ma non è possibile fare confronti interpersonali precisi.
Per spiegarlo, immaginiamo di avere tre cesti di merce: A, B e C. In questo modo è possibile ordinare questi cestini in base alle preferenze dei consumatori. Ad esempio, se A>C>B, allora A è preferito a C e C è preferito a B.
Origine dell’utilità ordinaria
L’economista Vilfredo Pareto è stato uno dei primi ad affermare che era possibile spiegare la teoria del consumo senza utilizzare l’utilità cardinale. In questo modo, sarebbe necessario conoscere solo l’ordine delle preferenze ma non il loro valore esatto.
Tuttavia, Pareto non riuscì a dimostrare pienamente la sua affermazione, e fu necessario che altri economisti come Allen, Hicks e Slustky ripensassero una teoria del consumo e della domanda indipendente dai valori arbitrariamente assegnati ai cestini di consumo.
Vantaggi dell’utile ordinario
L’utilità ordinaria evita il problema di dover assegnare valori arbitrari alle preferenze dei consumatori. Inoltre, ha i seguenti vantaggi:
- Permette di sapere quali cestini il consumatore preferisce rispetto agli altri.
- È possibile fare analisi economiche senza fare rigide ipotesi sul valore che il consumatore assegna ad ogni paniere di beni o servizi.
Svantaggi del profitto ordinario
L’utilità ordinata riflette solo la priorità o l’ordine che una persona assegna ai cestini di consumo, ma non ci permette di sapere esattamente quanto segue:
- Utilità marginale.
- La differenza o il confronto dei valori assegnati dai diversi consumatori ai cestini di consumo.