Il lavoro in economia si riferisce alle ore che le persone passano a produrre beni o servizi.
Il lavoro è uno dei fattori della produzione insieme al capitale, alla terra e alla tecnologia. Consiste quindi nello sforzo umano messo in atto per la produzione e la vendita di beni e servizi.
Va notato che il modo in cui il lavoro sarà combinato con il resto dei fattori produttivi per sviluppare una certa quantità di una merce dipenderà dalla funzione di produzione.
Vale anche la pena di notare che il lavoro comprende tutte le ore che le persone dedicano a una determinata attività economica. Ci riferiamo, ad esempio, al tempo che un insegnante dedica all’insegnamento ai suoi studenti o ai giorni che un muratore passa a costruire un edificio. Tutto lo sforzo umano che sta dietro alle attività economiche e alla loro organizzazione fa parte del fattore lavoro.
Tipi di lavoro
Il lavoro può essere diviso in due grandi categorie:
- Lavoro fisico: si riferisce al contributo delle attività manuali o alla forza dei lavoratori. Così, per esempio, abbiamo il lavoro di un lavoratore stagionale che raccoglie l’uva durante la stagione della vendemmia. Un altro esempio è il lavoro di un muratore.
- Lavoro intellettuale: si riferisce allo sforzo mentale e al contributo delle idee dei lavoratori. Ci riferiamo, ad esempio, al lavoro di un brand designer che viene a presentare un’idea innovativa al suo cliente. Un altro esempio è il lavoro di uno scrittore.
Il lavoro fisico e quello intellettuale hanno differenze nella misurazione e nel controllo. Nel caso del primo, il risultato viene solitamente misurato nella quantità prodotta e di solito c’è un supervisore diretto che dà istruzioni sui compiti da svolgere. Nel caso del secondo, invece, la misurazione è più soggettiva in quanto coinvolge le idee e l’applicazione delle conoscenze teoriche e pratiche alla realtà.
Inoltre, il controllo del lavoro intellettuale è più indiretto in quanto si vuole che, godendo di una maggiore indipendenza, il dipendente abbia la possibilità di generare un contributo aggiuntivo.
Divisione
Vale la pena ricordare che, fin dai tempi della rivoluzione industriale, il fattore lavoro tende ad una divisione dei compiti per consentire ai lavoratori di specializzarsi in settori o compiti specifici e quindi di integrare il loro lavoro con quello degli altri.
La divisione del lavoro mira ad aumentare l’efficienza e la produttività. L’economista Adam Smith è stato uno dei primi a sviluppare l’idea della divisione del lavoro in compiti specifici per risparmiare risorse e aumentare la produttività.