La tragedia dei beni comuni descrive una situazione in cui gli individui, motivati solo dal loro interesse personale, finiscono per sfruttare una risorsa limitata che condividono con altri individui.
La tragedia dei beni comuni riflette un conflitto sociale sull’uso delle risorse comuni (come il pesce del mare, i pascoli, le foreste, ecc.) dove gli interessi personali sono in conflitto con l’interesse comune.
Come si può vedere nell’esempio che segue, lo sfruttamento eccessivo di una risorsa comune da parte di un individuo in molte occasioni finisce per ridurre il benessere sociale e persino per danneggiare l’individuo stesso che lo sta causando.
Origine della tragedia dei beni comuni
Nel 1833 apparve in un poco noto opuscolo scritto dal matematico William Foster Lloyd (1794-1852).
In seguito, il termine è stato reso popolare da un articolo scritto dal biologo Garrett Hardin che ha applicato l’idea all’analisi di temi come la corsa agli armamenti, l’inquinamento e la sovrappopolazione.
Esempio della tragedia dei beni comuni
Uno degli esempi più comuni della tragedia dei beni comuni riguarda l’uso dei campi per il pascolo.
La situazione è la seguente: tutti i pastori della zona devono decidere quante mucche portare al pascolo nel campo comune.
Supponiamo che il costo dell’acquisto di una mucca sia di A euro. Inoltre, supponiamo che la quantità di latte che ogni vacca produrrà dipende dal numero di vacche che pascolano nel campo comune (più erba possono mangiare, più latte possono produrre).
Chiameremo f(c) il valore del latte prodotto quando ci sono mucche al pascolo nell’area comune. Quindi, il valore del latte per ogni vacca è il prodotto medio f(c)/c.
Il numero di vacche che massimizzerebbe il benessere totale sarebbe il risultato:
Max f(c) – ac
Ciò si verifica quando il prodotto marginale è uguale al costo marginale, PM = a
Tuttavia, quando ogni mandriano decide individualmente quante mucche portare al pascolo, aggiungerà altre mucche al punto che il prodotto che riceve sarà uguale al costo (non guadagna nulla). Cioè, un certo numero di vacche c’ è vero:
f(c’)-ac’ = 0
In altre parole, il mandriano confronta il valore che riceverà da ogni mucca in più (f(c)/c) con il costo aggiuntivo a.
Questo porta ad un numero inefficiente di vacche al pascolo che diminuisce il benessere sociale. Quello che succede è che i pastori non considerano che, aggiungendo una mucca in più alla zona comune, il valore del latte prodotto da tutte le mucche che vi mangiano diminuisce.
Questo è il risultato della tragedia dei beni comuni; le decisioni individuali portano allo sfruttamento eccessivo delle risorse comuni. Questo perché non tengono conto dell’effetto che hanno sugli altri individui che condividono la risorsa.