La gestione patrimoniale consiste nello sviluppo di una strategia d’investimento, dopo un’analisi della situazione e del profilo del cliente, per cercare di raggiungere i suoi obiettivi finanziari e vitali e, con questo, l’equilibrio delle sue risorse e delle sue esigenze future.
Per una buona gestione patrimoniale è necessario tenere conto degli obiettivi d’investimento (principalmente redditività e rischio) e delle restrizioni (tempo, imposte, liquidità, legalità e peculiarità).
A tal fine, la maggior parte dei gestori patrimoniali (la stragrande maggioranza attraverso il private banking) prepara un piano immobiliare complesso occupandosi dei seguenti aspetti:
- Bilancio del cliente: Quello che abbiamo.
- Obiettivi: Cosa vogliamo
- Piano finanziario: come raggiungiamo gli obiettivi.
Nella gestione patrimoniale si tiene conto del capitale umano, che è il denaro che una persona guadagnerà per tutta la vita, e del capitale finanziario, che è il patrimonio corrente di una persona.
1. Bilancio del cliente
In questa prima fase, l’obiettivo è quello di raccogliere quante più informazioni possibili dal cliente e poi fare una proiezione delle entrate e delle spese future.
A tal fine, il gestore patrimoniale deve raccogliere dati personali (età, stato civile o profilo di rischio), dati sul patrimonio del cliente, come il suo patrimonio finanziario e non finanziario, nonché la conoscenza del denaro del cliente disponibile per l’investimento (capitale finanziario).
Infine, i dati finanziari e fiscali, che dipenderanno dal paese in questione. È comune nell’area dell’euro utilizzare l’indice dei prezzi al consumo armonizzato previsto.
Un esempio di bilancio del cliente “x”:
La posizione finanziaria netta a vita, riflette i flussi di cassa attesi sulla base dei dati forniti dal cliente. Tale proiezione tiene conto di tutti i proventi e gli oneri previsti dal cliente, cosicché la proiezione stima ciascuno di essi sulla base dei dati finanziari e fiscali, in un periodo da 53 a 90 anni.
Come si vede, nella situazione attuale non è in grado di raggiungere i suoi obiettivi finanziari e vitali di spesa di 50.000 euro all’anno. Per questo motivo il cliente ha bisogno di un piano finanziario che delineeremo in seguito, in cui gli investimenti sui mercati finanziari raggiungano una redditività sufficiente per raggiungere i loro obiettivi.
Durante l’intero mandato, il cliente può modificare i suoi obiettivi, nel qual caso la posizione finanziaria complessiva dovrebbe essere rivalutata e si dovrebbe procedere a una nuova pianificazione finanziaria completa.
2. Obiettivi del cliente
L’obiettivo del cliente viene definito nei primi incontri con il gestore patrimoniale. In molti casi, è talmente ambizioso che nemmeno un piano finanziario può essere realizzato. Questo è spesso il caso di clienti che guadagnano un reddito molto alto in un breve periodo di tempo (come i giocatori di calcio) e che hanno un livello di spesa molto elevato.
In questo caso del cliente “x”, l’obiettivo finanziario è quello di spendere 50.000 euro all’anno per il resto della sua vita (l’effetto dell’inflazione del 2% deve essere sempre tenuto in considerazione).
Un obiettivo secondario: la casa. Il cliente desidera vivere in una casa per tutta la vita con le stesse caratteristiche, in termini di dimensioni e di strutture.
3. Piano finanziario personalizzato
Per soddisfare gli obiettivi del cliente, viene progettato un piano di riposizionamento delle attività, investendo o disinvestendo nelle varie attività del cliente.
Pertanto, in molte occasioni è previsto un piano di dismissione del patrimonio immobiliare, al fine di effettuare gli opportuni investimenti, che saranno probabilmente più redditizi rispetto alle condizioni attuali.
In questo caso si decide di vendere la casa che il cliente ha affittato per ottenere un capitale maggiore da investire e per realizzare un profitto superiore ai 12.000 euro lordi annui lordi che il cliente riceve attualmente.
Con la nuova struttura patrimoniale, la posizione finanziaria netta soddisfa gli obiettivi del mandato. Ovviamente, è anche necessario redigere un piano finanziario che soddisfi la redditività minima richiesta.
Nel caso in cui i rendimenti siano superiori al minimo richiesto, il piano finanziario può essere riequilibrato e le spese annuali possono essere aumentate.
Una perfetta pianificazione potrebbe essere definita come:
Per un matrimonio senza eredi, una perfetta pianificazione patrimoniale sarebbe quella in cui, alla morte dell’ultimo coniuge, l’ultimo euro viene utilizzato per pagare il necrologio, dopo che entrambi hanno vissuto senza problemi finanziari.
La preparazione del mandato secondo il profilo indicato nel test di idoneità, il portafoglio strategico:
- Portafoglio conservativo: 25% di attivi monetari, 50% di reddito fisso e 25% di capitale proprio (range minimo di capitale proprio 15% e 85% di altri attivi).
- Portafoglio conservativo: 10% di attività monetarie, 40% di reddito fisso e 50% di reddito variabile (intervallo minimo del 25% di reddito variabile e 85% di altre attività).
- Portafoglio aggressivo: 5% di attività monetarie, 20% di reddito fisso e 75% di reddito variabile (range minimo di reddito variabile 25% e massimo 100%).
Piano finanziario: costruzione di un portafoglio strategico e tattico (profilo moderato)
Portafoglio strategico
Il portafoglio dei fondi d’investimento deve essere conciso e obiettivo. È progettato secondo il profilo del cliente, assegnando diversi pesi ai gruppi d’investimento (attività monetarie, reddito fisso e azioni).
La distribuzione per questo caso è del 10% in fondi monetari, 40% in fondi a reddito fisso, 30% in fondi a reddito variabile. I fondi d’investimento che fanno parte del portafoglio strategico possono essere sia fondi d’investimento a gestione passiva, cioè fondi d’investimento indicizzati, come gli ETF, sia fondi d’investimento a gestione attiva, cioè fondi gestiti il cui obiettivo è quello di superare la redditività degli indici di borsa.
Di norma, il mandato stabilisce intervalli di variazione tra le diverse classi per poter effettuare variazioni nel portafoglio tattico.
Portafoglio tattico
Il portafoglio tattico è l’adeguamento alle condizioni di mercato. È possibile fare perno sul portafoglio strategico del 20% in ogni attività, ma sempre all’interno degli intervalli definiti in precedenza nel portafoglio strategico.
Così, seguendo l’esempio precedente, date le condizioni di mercato, è stato attribuito un peso maggiore alle attività monetarie, riducendo il reddito fisso e il capitale proprio, cercando di soddisfare gli obiettivi del cliente e secondo le attuali condizioni di mercato.