Un credito o un pegno è un credito che viene fornito a fronte di garanzie reali che garantiscono l’operazione di prestito e serve come pegno e come oggetto di valore.
Il termine “pegno” deriva dal latino e significa letteralmente pegno, cioè una garanzia di questo tipo è un pegno di un bene mobile contro prestito di soldi. Nel complesso, è un appoggio di fronte al prestatore che utilizzerà il pegno sul deposito per la durata del prestito, cioè non può essere utilizzato finché il mutuatario paga periodicamente e in buona fede i pagamenti del prestito. Solo se i pagamenti periodici vengono interrotti, il prestatore può precludere il diritto di pignorare la garanzia, metterla all’asta o venderla e quindi recuperare l’importo prestato sulla base del valore della garanzia. La legge vieta il patto commissariale, cioè il creditore deve giudicare la proprietà, ma deve offrirla al mercato per ottenere il denaro dal debito. Solo nel caso in cui la vendita e/o l’asta sia deserta, il creditore può attribuire l’immobile allo scopo di cancellare il debito.
L’impegno è diverso da, ad esempio, il ipoteca in questo mentre il secondo prende una proprietà immobiliare come garanzia, il primo lo fa con un bene mobile, che può essere da un’auto alle azioni, al deposito o ai diritti di riscossione.
Vantaggio della promessa
I principali vantaggi dei prestiti in pegno sono la facilità e la velocità di ottenere con un bene che abbiamo di valore. Inoltre, possiamo aggiungere che non è necessario vendere il bene, ma lasciarlo in deposito in attesa di poter ottenere più soldi con cui affrontare il sollevamento della garanzia.
D’altra parte, a volte uno dei problemi di queste operazioni è la valutazione dei beni, che di solito è al di sotto del valore di mercato, al fine di mantenere i beni in modo più redditizio. Inoltre, in molti casi la difficoltà di ottenere risorse e di poter recuperare il bene, fa sì che il possesso di queste vada perduto.
Quando è nata la promessa
Le garanzie pignorate nacquero alla fine del XV secolo con i banchi dei pegni, che sembravano fornire una soluzione al problema dell’usura dell’epoca, con interessi fino al 100% sui prestiti, e il cui umile modo di lavorare e per la gente comune era quello di impegnare i loro più grandi beni (gioielli, automobili, strumenti di valore…) per ottenere liquidità