Il Codice Commerciale è l’insieme delle regole, dei criteri e dei principi del diritto commerciale che cerca di regolare i rapporti commerciali.
Il codice di commercio sono le norme di base applicabili alle relazioni commerciali nei vari paesi. Tutte derivano dal primo codice commerciale francese, iniziato nel 1807 da Napoleone, che inizialmente stabiliva i criteri, le buone pratiche e le regole nella regolamentazione delle relazioni commerciali.
In generale, il Codice Commerciale regola tutti gli atti di commercio, che sono definiti come l’acquisto di beni destinati alla rivendita, siano essi di qualsiasi natura, come semilavorati, finiti o solo a scopo di noleggio o di lucro.
In particolare, il Codice di Commercio interviene nei seguenti casi:
- Aziende di natura commerciale o industriale: quelle che si occupano della commercializzazione, rivendita e distribuzione di beni, e nei casi in cui i semilavorati sono prodotti per la vendita come migliorie e re-marketing.
- Operazioni di cambio: anche se sempre meno consolidate nell’economia, il Codice Commerciale regola anche le operazioni che riguardano le cambiali, controlliIl termine “commerciale” si riferisce alle società che hanno un elevato grado di controllo sulle loro operazioni, come le società che emettono cambiali, pagherò cambiari e altri strumenti che hanno svolto un ruolo maggiore nelle transazioni commerciali in passato.
- L’acquisto e la vendita di beni e il loro noleggio: in fondo, il commercio è l’atto di distribuire beni acquistati da terzi o prodotti da sé.
Tendenza alla decodifica
C’è una chiara tendenza verso la decodifica delle operazioni e delle transazioni in quasi tutti i paesi, cioè l’idea di regolamentare le pratiche commerciali e di commercio attraverso leggi esplicite e non tanto sottoponendosi al quadro normativo del codice commerciale, lasciando così dietro di sé un quadro generico di operazioni. Così, gli Stati cercano di creare quadri normativi espressivi per alcune pratiche, come una legge per le aziende o leggi del commercio.