Basilea III è il terzo degli accordi di Basilea e mira a rafforzare la regolamentazione, la vigilanza e la gestione del rischio nel settore bancario, al fine di affrontare in modo efficiente e solido le situazioni causate da tensioni finanziarie ed economiche, migliorando le buone pratiche di gestione del rischio e la trasparenza dei bilanci delle banche. Le linee guida di Basilea 3 sono state pubblicate nel dicembre 2010.
L’elemento più importante da considerare è il controllo del rischio sistemico o contagioso, così come la fornitura di risorse y prenotazioni costantemente, sia che si tratti di un ciclo di crescita economica o da recessione economica. Pertanto, il presente accordo stabilisce misure sul coefficiente patrimoniale totale minimo, che comprende il patrimonio di base e il patrimonio supplementare e ammonta all’8% delle attività ponderate per il rischio, i coefficienti di copertura di liquidità in cui le attività liquide di un istituto finanziario devono avere un valore superiore o uguale ai possibili deflussi di cassa e l’ammontare delle risorse stabili deve essere inferiore all’ammontare delle risorse disponibili, l’indice di leva finanziaria minimo, l’indice di finanziamento stabile, che consente di misurare in modo più oggettivo i flussi di capitale in entrata e in uscita, e riserve di capitale aggiuntive equivalenti al 2,5% delle attività ponderate per il rischio e accantonamenti anticiclici di più capitale che vanno dallo 0% al 2,5% delle attività ponderate per il rischio, a seconda del livello di capitalizzazione di mercato.
Altre caratteristiche importanti sono, ad esempio, la ponderazione di beni i totali della banca basati sul rischio per il calcolo dei requisiti patrimoniali. Pertanto, un prestito non garantito avrà una ponderazione del rischio del 100%, tuttavia, un’obbligazione sovrana tedesca come il Bund avrà una ponderazione del rischio dello 0% in quanto è considerata l’ultimo asset privo di rischio in Europa, dato che l’inadempienza dello Stato tedesco è quasi pari a zero. Inoltre, la definizione di leva il minimo è fondamentale in quanto stabilisce una soglia non inferiore al 3%, cercando un equilibrio tra la raccolta di depositi delle persone da parte delle istituzioni e il loro prestito.