L’analisi costi-benefici misura il rapporto tra il costo per unità prodotta di un bene o servizio e il beneficio ottenuto dalla sua vendita. Questo concetto si sviluppa nel mondo degli affari, ma anche con altri tipi di attività come le operazioni di borsa.
In un altro modo, il rapporto costi/benefici sarà tanto più alto quanto più alto sarà il profitto o il margine ottenuto dall’investitore e quanto più basso sarà il suo costo. Si tratta quindi di un’analisi fondamentale nello sviluppo di qualsiasi attività economica.
Vale la pena ricordare che l’analisi costi/benefici non si applica solo alle imprese, ma anche alle decisioni quotidiane. Ad esempio, quando si sceglie un ristorante per il pranzo. In questo caso, influenzeranno variabili come la qualità del cibo, il prezzo, la distanza, tra le altre. Forse non è usuale fare un calcolo numerico così preciso, ma con una valutazione soggettiva si prende una decisione.
Variabili che determinano il rapporto costi/benefici
Ci sono molte variabili che influenzano l’analisi del rapporto costi/benefici. Tra questi, possiamo evidenziare i seguenti:
- Costo di produzione.
- Leasing (Affitti).
- Forniture (input o materie prime necessarie per il processo di produzione).
- Dipendenti.
- Tasse.
- Sconto in contanti e sconto sulle vendite.
- Pagamento dell’assicurazione di responsabilità civile.
- Contributi previdenziali per i dipendenti.
- Prezzo finale del bene prodotto e margine di profitto unitario.
- Livello di produzione ottimale.
- Volume delle vendite.
- Accantonamenti per l’ammortamento del bene o del servizio
- Costo del finanziamento dei crediti o dei prestiti richiesti.
Tutte queste variabili influenzano la determinazione della redditività di un investimento. Questo è importante affinché in futuro l’azienda possa coprire eventuali imprevisti come multe o sanzioni, diminuzioni della produzione, usura dei macchinari, tra gli altri.
Analogamente, l’impresa può essere colpita da attacchi speculativi (che fanno scendere il prezzo del prodotto che offre). Inoltre, ci possono essere profitti marginali decrescenti derivanti dalle preferenze degli acquirenti, vale a dire che più il bene viene consumato, più ogni unità aggiuntiva darà un profitto inferiore.
Esempio di analisi costi-benefici
Supponiamo di voler creare un’azienda per esportare manghi (la frutta) negli Stati Uniti e la nostra proiezione di vendita è di 10.000 manghi al mese al prezzo unitario di 1 euro. A sua volta, consideriamo che tutti i costi al lordo delle imposte sono pari al 50% delle vendite e che l’aliquota fiscale è del 25%.
Un’altra questione da considerare è che la stagione di consumo dei manghi è di 6 mesi all’anno. Quindi, abbiamo fatto la seguente proiezione costi-benefici:
Vendite annuali: 10.000 (importo venduto)*1 (prezzo)*6 (mesi di campagna) = 60.000 euro.
costi: 60.000*0,5= 30.000 euro.
Utile prima delle imposte: 30.000 euro.
imposte: 30.000*0,25= 7.500 euro.
Utile netto: 30.000-7.500= 22.500 euro.